recupero crediti di lavoro

3 passi da fare se l’ex datore di lavoro non ti paga

Cosa fare se l’ex datore di lavoro non paga: l’assistenza legale che ti spetta.

Il tuo ex datore di lavoro non ti ha pagato? Esistono diverse strade da valutare per ottenere i crediti non retribuiti in poco tempo, senza avviare lunghe cause.

Non perdere tempo, rivolgiti ad un avvocato che si occupa di diritto del lavoro in modo che ti chiarisca le idee su quali sono i tuoi diritti. Inoltre ti guiderà su quali sono i rimedi più opportuni ed efficaci nella tua situazione specifica per ottenere il salario non pagato.

Vediamo quindi come muoverci nel caso concreto.

Inviare una lettera da parte di un legale

Il primo passo da compiere consiste quasi certamente nel quantificare la somma che ti è dovuta e chiederne il pagamento con una lettera di diffida preparata e sottoscritta dal tuo legale.

Questo serve ad evitare che i tuoi diritti vadano persi e a fare in modo che il tuo ex datore di lavoro prenda subito sul serio le tue pretese.

Valuta la documentazione in tuo possesso

È il momento di valutare la documentazione in tuo possesso e scegliere la strada più conveniente per ottenere ciò che ti spetta.

Infatti, ogni pretesa dipende anche dalle prove che hai a disposizione (scambi di messaggi o di mail, bonifici ricevuti, bolle di consegna firmate, schema dei turni di lavoro proveniente dal datore, ecc…).

Ad esempio, qualora il lavoratore sia in possesso delle buste paga che dimostrano l’importo delle retribuzioni non pagate e delle altre spettanze dovute dal datore di lavoro, sarà possibile rivolgersi al Giudice del Lavoro per ottenere in poco tempo un decreto ingiuntivo che condanni il datore di lavoro al pagamento delle somme pretese.

Scegli la strada più efficace in base alla tua situazione

Come accennavamo all’inizio, le leggi in materia di diritto del lavoro, per quanto apparentemente complesse, mettono a disposizione dei lavoratori diverse strade semplici e convenienti – a volte senza dover sostenere alcun costo! – per far valere i propri diritti ed ottenere un giusto riconoscimento monetario per il lavoro effettivamente svolto.

Vediamo brevemente quali armi hai a disposizione per far valere i tuoi diritti in caso di crediti non retribuiti.

          a. Ottieni rapidamente un decreto ingiuntivo.

Se hai una prova scritta del tuo credito, ad esempio le buste paga che non ti sono state mai pagate o il Cud che indica l’importo del T.F.R. che non hai ricevuto, potrai rivolgerti al Tribunale del Lavoro per ottenere in poco tempo un decreto ingiuntivo, senza dover mai neppure mettere piede in Tribunale.

Si tratta di un atto che ha lo stesso valore di una sentenza e che ti permetterà di avviare i pignoramenti dei beni e del denaro del tuo ex datore di lavoro se continuerà a non pagarti.

Questa procedura è completamente gratuita per chi auto dichiara di avere un reddito familiare inferiore a circa € 38.000,00.   

          b. Coinvolgi l’ispettorato del lavoro.

È possibile inoltre segnalare la tua situazione all’ispettorato del lavoro territorialmente competente.

I datori di lavoro spesso temono l’attività di accertamento dell’ispettorato, che potrebbe rilevare anche altre irregolarità di vario tipo sui luoghi di lavoro o nella contabilità aziendale.

La segnalazione può rappresentare una buona mossa per cercare di risolvere la questione in via conciliativa, con la mediazione degli ispettori del lavoro.

Lo svantaggio riguarda i tempi e le modalità degli accertamenti che avvengono a prescindere dall’interesse del singolo lavoratore che ha effettuato la segnalazione.

Occorrerà attendere tempi piuttosto lunghi per conoscerne l’esito e per poter concretamente rivendicare i tuoi diritti.

          c. Trova un accordo in sede sindacale.

Infine è sempre possibile trovare un accordo stragiudiziale con il datore di lavoro.

In tal caso è conveniente sottoscrivere il verbale di conciliazione sindacale che serve a rendere incontestabile ed irrevocabile l’accordo tra le parti.

Questo documento, firmato presso un sindacato, elenca dettagliatamente le tue richieste e le tue pretese e definisce un accordo economico complessivo.

Ottieni quindi un pagamento immediato, ridimensionando le tue pretese in base alla valutazione del tuo caso e alle tue esigenze economiche.

Una volta firmato il verbale di conciliazione sindacale, è importante sapere che si tratta di una decisione definitiva. Nessuna delle due parti può avanzare ulteriori richieste o modificare l’accordo.

Del verbale di conciliazione sindacale ne parliamo più approfonditamente qui.

Non lasciare irrisolte questioni di questo tipo, contattaci se anche tu ti trovi in una situazione del genere.

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