contratto verbale

Contratto verbale tra le parti: qual è la sua validità? 

Quando si sancisce un accordo non scritto si è soliti pensare che non abbia valenza legale. Ma è proprio così?

Accade spesso che, nei contratti di prestazione d’opera, cioè accordi in cui un tecnico o un professionista eseguono un determinato lavoro in favore di un committente, quest’ultimo lamenta un inadempimento dell’incarico affidato al tecnico poiché, per esempio, il lavoro non è stato eseguito a regola d’arte o non è stato completato. 

Infatti, con una stretta di mano hai preso accordi con un tecnico per una realizzazione in casa e, alla fine del lavoro, quest’ultimo ha chiesto un prezzo maggiorato rispetto a quello concordato.

In questo caso vorresti far valere i tuoi diritti: ti spieghiamo come procedere in caso di un contratto verbale e come puoi tutelarti. 

Contratto verbale: come conviene procedere? 

Nel mondo dei contratti, ciò che preoccupa molte persone è la validità dei contratti verbali. Secondo il Codice Civile, in Italia, non tutti i contratti devono essere obbligatoriamente trascritti per essere legalmente validi. 

Un problema diffuso è quello dell’eventuale assenza di un contratto scritto, che induce molte persone a ritenere che un contratto verbale non abbia alcun valore.

Tuttavia, ci sono alcune eccezioni. Per esempio, i contratti di compravendita immobiliare richiedono una forma scritta per essere validi. Ma cosa succede agli altri tipi di contratti?

Il Codice Civile italiano stabilisce il principio della “libertà delle forme” (ex art. 1325 c.c.). Questo significa che, a meno che una legge specifica lo richieda, un contratto non deve necessariamente essere scritto. Questo principio si applica anche ai contratti di prestazione d’opera, il cui accordo non scritto tra le parti è di per sé sufficiente per avere valore legale.

Le parti che concludono un accordo hanno la possibilità di scegliere la forma che preferiscono. 

Quindi si evince che gli accordi verbali hanno la stessa validità dei patti scritti e dal punto di vista giuridico possono essere utilizzati per difendersi in Tribunale nel caso in cui dovesse concludersi in una controversia. 

Nonostante ciò, il motivo per il quale si tende solitamente a prediligere la forma scritta consiste nel fatto che lo stesso diventa praticamente inattaccabile. 

Quando occorre scrivere un contratto?

Nonostante redigere un contratto non sia sempre obbligatorio, si consiglia, in tutti i casi, di valutare la possibilità di affidarsi ad un professionista per farlo, al fine di rendere più facile gestirne eventuali fasi patologiche.

Sebbene la legge non impone sempre la forma scritta, è sempre consigliabile considerarla, soprattutto per evitare complicazioni future.

Come dimostrare l’esistenza di un accordo verbale?  

A questo punto dobbiamo analizzare in che modo sarà possibile provare l’esistenza di un accordo verbale.

La prova dei contratti orali, come si è detto, non necessariamente deve configurarsi in una forma scritta. 

Può essere rappresentata: 

  • dall’opera realizzata, anche se parziale; 
  • dai pagamenti effettuati, sia in contanti in presenza di testimoni, sia con bonifici, assegni, fatture di pagamento; 
  • la prova può essere rinvenuta attraverso mail, pec, scambi di raccomandate, anche attraverso conversazioni Whatsapp, che la giurisprudenza ha ritenuto essere ammissibili.

Insomma, la prova può essere raggiunta attraverso qualsiasi elemento che faccia dedurre l’esistenza di questo rapporto, con la consapevolezza che le prove documentali hanno sicuramente più rilevanza di altre.

Come risolvere una controversia?

Nel caso in cui si verifichi una controversia contrattuale, è sempre consigliabile tentare una soluzione bonaria iniziale attraverso una lettera di diffida. Solo in caso di mancato accordo, sarà necessario considerare l’azione legale in tribunale.

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