La nuova direttiva europea sul danno da prodotto difettoso: cosa cambia e perché è importante
L’Unione Europea ha recentemente compiuto un passo fondamentale verso l’aggiornamento del quadro normativo in materia di responsabilità per danno da prodotto difettoso.
Il nuovo testo della Direttiva U.E. 2024/2853 è stato ufficialmente adottato nell’ottobre del 2024 e segna una svolta epocale, rispondendo alle sfide poste dalle nuove tecnologie, dall’intelligenza artificiale, dai prodotti digitali e dai modelli di consumo contemporanei.
Perchè esiste questa direttiva?
La nascita di questa direttiva deve essere ricondotta alla necessità di tutelare i consumatori rispetto ai grandi produttori di beni, in assenza di contratto sottoscritto tra le parti.
Pertanto, per poter rivendicare i propri diritti il consumatore era costretto a muoversi secondo le complesse regole generali in materia di responsabilità extracontrattuale: doveva dunque fornire, oltre alla prova del fatto, del danno e del nesso causale, doveva dimostrare anche il dolo del produttore, ossia il suo comportamento negligente.
Quest’ultimo risultava un compito estremamente arduo!
La nuova Direttiva Europea invece consente al consumatore di agire e chiedere il risarcimento del danno sulla base della responsabilità oggettiva del produttore, ossia dando presumendo che egli sia stato negligente, eliminando l’onere della prova da parte incombente sul consumatore.
Negli ultimi anni il mercato sta affrontando la rivoluzione dalla digitalizzazione, dalla connettività, dall’uso crescente dell’IA e un crescente ricorso a beni immateriali e aggiornabili da remoto: si pensi alle automobili a guida assistita, ai robot domestici, agli elettrodomestici c.d. “smart”.
In questi casi i difetti del prodotto non sono più legati a vizi strutturali immediatamente percepibili, ma derivano per lo più da problemi di software, errori algoritmici o aggiornamenti mal progettati che emergono nel corso del tempo e che la normativa del 1985 di certo non poteva contemplare.
Le principali novità:
Dunque quali sono le novità più significative apportate dalla Direttiva U.E. 2024/2853
1. Estensione dell’ambito di applicazione
La direttiva ora include esplicitamente prodotti digitali, software e beni che combinano elementi fisici e digitali.
Il difetto del prodotto non è più contemplato esclusivamente con riferimento al guasto meccanico ma si riferisce anche a tutti quei malfunzionamenti del software, errori di progettazione algoritmica, problemi di cybersecurity, mancato o errato aggiornamento.
2. Onere della prova più favorevole al consumatore
Un altro elemento centrale è il riequilibrio dell’onere probatorio, storicamente a carico del danneggiato.
Considerata la complessità tecnologica di molti prodotti moderni, la direttiva prevede che gli Stati membri assicurino mezzi effettivi per ottenere informazioni rilevanti e possano prevedere presunzioni a favore del danneggiato quando la prova del difetto è oggettivamente difficile da fornire.
3. Danni risarcibili più ampi
La nuova direttiva chiarisce che i danni risarcibili includono non solo quelli materiali e fisici ma anche quelli dovuti alla perdita o corruzione di dati, quando connessi al difetto del prodotto.
Questo è particolarmente rilevante per l’utilizzo di dispositivi digitali e software in ambiti critici, come la salute, la sicurezza o l’automazione domestica
Conclusioni
Se hai subito un danno da un prodotto tecnologico, rivolgiti ad un avvocato esperto di nuove tecnologie.
Da oggi, la strada per poter ottenere il risarcimento del danno è più semplice di quanto tu possa pensare.